L’intervento del presidente Mattarella alla Conferenza ministeriale ‘Incontri con l’Africa’.
ROMA – Il presidente Mattarella è intervenuto alla Conferenza ministeriali Incontri con l’Africa. “Il baricentro politico ed economico – ha detto il Capo dello Stato – sembra spostarsi progressivamente dall’Atlantico al Pacifico ed Europa e Africa devono interrogarsi sul proprio futuro e su quale ruolo esse siano chiamate a svolgere […]. L’Unione Europa ha avviato una riflessione sugli obiettivi che intende darsi e su cosa occorra per tutelarli, per raggiungere cioè una vera autonomia strategica […]”.
Mattarella: “Vi è un problema di equa distribuzione di vaccini”
Nel suo intervento il Capo dello Stato ha ricordato che “l’Africa ha ricevuto soltanto il 2% della produzione mondiale di vaccini. Vi è quindi, prima di ogni altra cosa, un problema di equa distribuzione che va risolto presto ed efficacemente. L’Ue ha deciso di condividere 450 milioni di dosi e questo è un passo nella giusta direzione. Ma la vera risposta sta nel favorire lo sviluppo di un’industria farmaceutica africana, che consenta di mettere a valore la capacità di innovazione e l’esperienza dei ricercatori locali“.
“In questo senso – ha aggiunto il presidente della Repubblica – va l’iniziativa europea, pienamene sostenuta dall’Italia, di investire un miliardo di euro per stimolare la produzione di vaccini nel continente africano […]“.
“Fuori dalla pandemia solo quanto tutti lo saremo”
Il Capo dello Stato ha parlato anche della pandemia precisando che “nessuno potrà dire di essere fuori dalla pandemia sino a quando non ne saremo tutti fuori. E questo vale particolarmente per due continente così vicini e così legate come Africa ed Europa, così prossimi da costruire un’unica regione, unita piuttosto che separata dal Mediterraneo […]“.
“Un secondo tema – ha concluso Mattarella – è la necessità di lotta senza quartiere e a tutti i fondamentalisti, che continuano a rappresentare una minaccia per i nostri continenti, per i nostri valori, per i nostri popoli […]. Gli africani sono in prima linea in questo fronte […]“.